venerdì 19 agosto 2011

La cosa giusta

Dicono i mistici che, quando intraprendiamo il nostro cammino spirituale, vogliamo parlare molto con Dio e finiamo per non ascoltare ciò che Egli ha da dirci. Perciò, è sempre consigliabile rilassarsi un po'.
Ciò non è facile: noi abbiamo la tendenza naturale a fare sempre la cosa giusta, e pensiamo che potremo riuscire a migliorare il nostro spirito solo se lavoreremo senza sosta. In realtà, è importante tentare, cadere, rialzarsi e proseguire; ma dobbiamo lasciare che Dio ci aiuti.
Nel mezzo di un grande sforzo, dobbiamo guardare noi stessi, ma allo stesso tempo dobbiamo consentire che Egli si riveli e ci guidi.
Dobbiamo permettere, di tanto in tanto, che Egli ci prenda in braccio.

(Paulo Coelho)

martedì 26 luglio 2011

Genova

Sono molto scosso. Vivere i fatti di Genova, gli orrori, l'assurda violenza della polizia, l'inciviltà nella caserma Bolzaneto, i pestaggi nella scuola Diaz, è stata un'esperienza forte.
Consiglio a tutti di guardare la puntata di Blu Notte dedicata a questi avvenimenti. E' un'ottima rilettura, senza commenti inopportuni. Solo fatti.

Ecco la prima parte (su YouTube c'è la versione integrale in 14 parti):



Questo è il prezzo per manifestare le proprie idee? E' giusto colpire migliaia di persone per colpa di qualche decina di infiltrati che manifestanti non erano?

Gesù aveva le idee chiare in merito:
« Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio. »

A Genova per raccogliere la zizzania è stato sradicato solo il grano.

martedì 5 luglio 2011

Consapevolezza

Le mucche pezzate valdostane che ruminano placide nel prato realizzano la loro virtus senza grandi giri di testa, come quei larici contorti e testardi che il vento e le valanghe non sono riusciti a sradicare e che hanno saputo crescere e stendere i loro alti rami sul pendio in cui il vento li ha posati, senza grandi opposizioni, senza maledire il fato che li ha fatti crescere in ripide e scoscese ripe... Noi, invece, passiamo gran parte della nostra vita a lamentarci di ciò che non siamo riusciti ad essere...
Se dedicassimo un terzo del tempo che impieghiamo nell'analizzare ciò che in noi, nel lavoro che svolgiamo, nella città che abitiamo, non funziona, per prendere invece consapevolezza che siamo preziosi agli occhi di Dio, la nostra vita davvero cambierebbe.

Abbiamo tutta la vita per imparare a vivere. Tutta la vita per imparare a credere e amare. Invece ci percepiamo sempre come arrivati, viviamo con frustrazione e fallimento gli episodi che palesano e misurano le nostre fragilità e la strada che ancora dobbiamo percorrere. Se è così, se davvero la vita è percorso, non mi spavento se devo imparare, non mi lamento se fatico e sudo, non mi scoraggio se per salire, talvolta, devo scendere per poi risalire.

Sempre attenti (tanto, troppo) a vedere le cose che non funzionano, senza pensare al fatto che in questo momento non funzionano. La vita non è una trincea da cui difendere col moschetto le nostre posizioni, tutti tesi a minimizzare o mascherare i nostri difetti. E' splendido pensare che siamo in costruzione.

(Paolo Curtaz, Cristiano stanco?)
 Quando precipito verso il fondo, è sempre bello il momento in cui inizia la risalita. Il mio errore è credere stupidamente che la prossima volta non scenderò, non mi ridurro nello stato in cui sono adesso. Imparerò, ne sono sicuro, ad accettare questi momenti come punti di svolta nel sentiero della vita.

mercoledì 8 giugno 2011

Anche i peccati concorrono al bene

Sant'Agostino diceva "Etiam peccata cooperantur in bonum": anche i peccati concorrono al bene. Il senso è questo: un conto è la legge e un conto sono le contingenze della vita, dove non è facile stabilire che cosa è bene e che cosa è male. In fondo i "peccati", così come i "punti deboli", sono vie messe a nostra disposizione per comprendere gli errori degli altri ed entrare in comunicazione con il prossimo. I nostri punti deboli possono essere la nostra forza.

(Focus Storia n° 56, "In principio fu Ercole", intervista ad Umberto Galimberti)

Chi si crede perfetto e migliore degli altri, perché non fa un certo errore o non avrebbe mai fatto quello sbaglio, credo sia lontano anni luce dal prossimo, e quindi da Dio. Ne abbiamo di strada da fare.

venerdì 1 aprile 2011

I due passerotti

Due passerotti se ne stavano beatamente a prendere il fresco sulla stessa pianta, che era un salice. Uno si era appollaiato sulla cima del salice, l'altro in basso su una biforcazione dei rami.
Dopo un po', il passerotto che stava in alto, tanto per rompere il ghiaccio, dopo la siesta disse: "Oh, come sono belle queste foglie verdi!".
Il passerotto che stava in basso la prese come una provocazione. Gli rispose in modo seccato: "Ma sei cieco? Non vedi che sono bianche!".
E quello di sopra, indispettito: "Tu sei cieco! Sono verdi!".
E l'altro dal basso con il becco in su: "Ci scommetto le piume della coda che sono bianche. Tu non capisci nulla! Sei matto!".
Il passerotto della cima si sentì bollire il sangue e senza pensarci due volte si precipitò sul suo avversario per dargli una lezione. L'altro non si mosse. Quando furono vicini, uno di fronte all'altro, con le piume del collo arruffate per l'ira, prima di cominciare il duello ebbero la lealtà di guardare nella stessa direzione, verso l'alto.
Il passerotto che veniva dall'alto emise un "oh" di meraviglia: "Guarda un po' che sono bianche!". Disse però al suo amico: "Prova un po' a venire lassù dove stavo prima".
Volarono sul più alto ramo del salice e questa volta dissero in coro: "Guarda un po' che sono verdi".

Non giudicare nessuno se prima non hai camminato un'ora nelle sue scarpe.

Bellissimo racconto, di cui non ho trovato l'autore però.. Vorrei ricordarmelo ogni volta che stampo un'etichetta su quelli che incontro o che giudico sbagliati i comportamenti degli amici.

mercoledì 16 febbraio 2011

Fiction e realtà


E' una vicenda vagamente familiare..
La realtà supera la fiction, a volte.

"Il popolo ama le storiacce. Dagliele, e si dimentica subito i veri problemi"
'' Che lo sappiano tutti non mi preoccupa, mi preoccupa che siano liberi di dirlo ''

Vergogna? No grazie.

Non posso che essere d'accordo.
http://www.disinformazione.it/vergogna.htm

martedì 15 febbraio 2011

883 - "Se tornerai"

Sto riscoprendo gli 883. Tra le molte canzoni, questa mi ronza in testa continuamente. Forse perché la conoscevo meno rispetto a molte altre che in passato ho ascoltato e riascoltato migliaia di volte.
E' la storia di 2 amici molto uniti da ragazzi. Poi la vita li conduce progressivamente lontano tra loro. Se uno è preso dai fatti suoi e dalle sue fidanzate, l'altro comincia a frequentare compagnie diverse. Fino al tragico epilogo, la morte di questo secondo protagonista su una panchina, probabilmente, si intuisce, stroncato dalla droga. Il cantante rimpiange i momenti passati insieme da giovani, e, non accettando la morte dell'amico, si augura di rivederlo presto per tornare ad essere quelli di un tempo.
 Non so perché, ma questa storia mi ha in qualche modo colpito.. Eccola:

Basta!

Da oggi il mio blog cambia! O meglio si modifica, adattandosi meglio all'idea che ho ora di blog. Spariranno le citazioni? No, non scompariranno. Solo ho pensato che un blog che sia veramente degno di tale nome debba essere privo di vincoli, libero. I miei schemi mentali finora avevano strutturato l'idea di pubblicare solo ritagli dalle mie letture cartacee, ma ora questa cosa non mi basta più.. Non mi stimola. Da oggi il blog diventa un'entità molto più libera, in cui pubblicherò ciò che cattura la mia attenzione da internet, dai libri, dalla musica, dalla vita di tutti i giorni. Non prometto di curarlo costantemente, tutt'altro! Nuovi post arriveranno solo quando sentirò l'esigenza di scrivere. Un mese potrebbe essere molto prolifico e il successivo potrei non pubblicare alcunché.
Detto questo.. Buon viaggio!
Un abbraccio ai miei due lettori.
Fabio

lunedì 10 gennaio 2011

La soluzione

La soluzione è dentro di noi, si tratta di conquistarla facendo ordine, buttando via tutto ciò che è inutile e arrivando al nocciolo di chi siamo.
(Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra)